Sta ormai diventando tradizionale l’appuntamento, in occasione dell’apertura dell’anno catechistico, con la staffetta podistica non-stop lungo l’Italia.
Due anni fa Torino, nel 2012 Assisi e quest’anno da Roma a Parre.
Visto che si parte da Roma, chiediamo anche udienza al Papa, che accetta di ricevere un nostro rappresentante e accendere la fiamma che, simbolicamente, porteremo dalla capitale attraverso 690 km di Lazio, Toscana, Emilia e Lombardia.
La nostra comitiva comprende quasi 60 persone: 35 corridori, 10 autisti, 9 “logistici” (quelli che lavorano di più: cucinano, apparecchiano sparecchiano, lavano, affettano, riempiono bicchieri e svuotano bottiglie, non dormono mai e devono semrpe fare la spesa). Il tutto su 6 pullmini e un “mezzo pesante” per il trasporto di tavoli, panche, fornelli e cibarie.
Alla comitiva si è aggregato anche un romano de roma: Paolo si è fatto contagiare dal nostro entusiasmo e dopo che gli abbiamo spiegato in cosa consisteva la staffetta, è andato a provare il percorso per l’uscita da Piazza S. Pietro verso nord-ovest di Roma, e sulle ali dell’entusiasmo si è aggregato al pullmino A per arrivare a Parre con la staffetta.
La partenza è scaglionata: chi può raggiunge Roma già martedì in giornata, altri partono martedi sera per viaggiare tutta la notte e raggiungere Roma prima dell’alba.
Oltre alla staffetta, anche due pullman e un po’ di altre persone in treno e in aereo raggiungono Roma per partecipare all’udienza e dare il via alla staffetta.
Arriviamo a Roma attorno alle 4 di mattina, e la vista del cupolone e di Piazza S. Pietro deserta e illuminata è davvero mozzafiato.
Poche ore dopo la piazza sarà gremita, e dovremo ritagliarci uno spazio attorno all’obelisco per poter assistere all’udienza, assieme ad altri 80.000…
William raggiunge il suo posto privilegiato a fianco dell’altare su cui siede Papa Francesco, che al termine della celebrazione accenderà la fiamma che alimenta la nostra corsa (ma… l’accendino ce l’hai?).
Verso le 13 la fiaccola ci raggiunge, foto di rito e partenza della staffetta. Giandomenico, accompagnato dalla sua guida romana Simonetta, si avvia per il primo tratto attraverso il Vaticano, Monte Mario e la periferia di Roma, mentre il pullmino A è un po’ in ritardo per raggiungere la prima zona di cambio, attardato a fare le ultime foto, e riuscendo anche a farsi cacciare da Piazza S. Pietro dai carabinieri…
A causa del traffico e di un incidente, arriviamo all’appuntamento in ritardo: i due corridori sono già sul posto da 20 minuti! In fretta salutiamo Simonetta, e Paolo parte col testimone per il secondo tratto.
Raggiungiamo il lago di Bracciano e a causa di qualche LIEVE salitella, accumuliamo altro ritardo, arrivando al primo cambio pullmino un ora più tardi del previsto.
Anche al pullmino B capita qualche disavventura, complice il navigatore non aggiornatissimo e una strada sterrata, perdono un po’ di tempo e un corridore (il povero Danilo), per poi recuperarlo grazie all’aiuto di un “locale” che gli presta il cellulare (chissà cosa ha pensato questo qui vedendo arrivare un omone sudato, ansimante, con un baculum in mano che gli chiede in prestito il cellulare…).
Nonostante tuttoe riusciamo a fare una bella doccia, e una discreta dormita.
Al mattino ripartiamo carichi, abbiamo un po’ di strada da fare in pullmino e il cambio dal pullmino E arriva con il ritardo accumulato il giorno prima immutato… e manca ancora la scalata degli Appennini.
Il grande navigatore – vice autista Stefano tira fuori le sue doti da coach, e stila la tabella con i tempi teorici di passaggio ogni 5 km, con l’obiettivo di recuperare una decina di minuti sul tempo perso il giorno prima.
Al grido di “Abbiamo iniziato noi in ritardo, iniziamo noi la rimonta” si parte, con un passo aggressivo, più del primo giorno e con pochi problemi tranne un piccolo tentennamento del navigatore attorno a Certaldo, che stavolta non ci frega.
Grazie al coach, i nostri 10 minuti li abbiamo recuperati!
Parte la scalata all’Appennino del pullmino B, che cambia tattica e recupera ancora minuti su minuti, mentre in discesa il pullmino C recupera tutto il ritardo, tanto da arrivare in vantaggio di qualche minuto al cambio e costringere il pullmino D a ingurgitare in fretta la cena… e per qualcuno a saltarla!
Nel frattempo siamo arrivati in Emilia, il percorso si fa piatto, i tratti sono più brevi e la staffetta si rilassa.
Si chiacchiera, si scherza, ci si diverte, tanto che il romano Paolo arriva a dire “io non so come avete fatto ad organizzare una cosa così: se corre, se magna, se bbeve, mai un intoppo… ma chi siete?”
L’ultimo nostro tratto inizia di notte, alle 3 in zona Carpi. Risveglio faticoso e breve trasferimento, lungo il quale anche una pattuglia dei carabinieri vuole fare la sua parte e insiste per vedere il “contrassegno assicurativo” che era si esposto ma nascosto.
Ormai chi ci ferma più? C’è buio ma il morale è a mille, partiamo e ci beviamo l’ultimo tratto, alle 7 puntualissimi diamo il cambio al pullmino B e ci dirigiamo a Bagnolo Mella per l’ultima meritatissima doccia.
Ci concediamo un aperitivo in piazza, dove vieniamo guardati per l’ennesima volta come extraterrestri quando spieghiamo cosa stiamo facendo… “700 km di corsa? Voi siete matti! Non siete a posto!”.
Abbiamo finito i nostri sforzi, e tra uno splitz e l’incitamento agli staffettisti, un giro tra i vigneti della Franciacorta e la merenda sul lago arriviamo a Sarnico per l’ultimo tratto, che i nostri scalatori fanno con regolarità.
L’arrivo in paese è come sempre mozzafiato: un mare di gente che ci attende, che ci applaude, che aspetta la nostra fiammella, che ha semplicemente il significato di portare da Roma il messaggio di Papa Francesco, perché sia vivo e vissuto tutti i giorni.
La nostra fatica non serve ad altro se non a simboleggiare la fatica quotidiana dell’essere cristiani.
Emozionati e commossi, ci schieriamo di fianco al braciere, e anche William che racconta il momento dell’incontro con Papa Francesco ha la voce rotta dall’emozione.
E adesso si riposa e si medita all’anno prossimo… e se ci sarà un altra staffetta, faremo scrivere sulle magliette il motto:
“NON SIAMO A POSTO! E NE SIAMO FIERI!”
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